23 – Istituti penitenziari ed impiego personale: i risultati dell’incontro con l’amministrazione
Si è tenuto in data 18 febbraio 2016 il previsto incontro con il Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dott. Santi Consolo, il Vice Capo, dott. Massimo De Pascalis, ed il Direttore Generale del Personale e delle Risorse, dott. Pietro Buffa, per una prima presa di contatto allo scopo di definire le linee guida da osservare sull’intero territorio nazionale in caso di chiusura di una sede penitenziaria e conseguente mobilità del personale.
Il Capo Dipartimento ha evidenziato come l’esigenza dell’odierno incontro nasca dalle sollecitazioni delle rappresentanze dei lavoratori riguardanti proprio la mancata attivazione degli specifici tavoli sindacali presso i Provveditorati della Liguria, della Campania e della Sardegna all’atto della chiusura di Istituti in quelle regioni, cui non è seguito il necessario confronto con le OO.SS locali in merito alla mobilità del personale.
Il Capo DAP quindi ha rilevato come il rapporto tra detenuti e spazi loro destinati ancora non sia del tutto adeguato al numero di ristretti: tuttavia ha evidenziato come oggi la sopravvivenza di una struttura penitenziaria dipenda dal positivo rapporto tra buoni piani di ristrutturazione, finalizzati all’attuazione di buoni progetti trattamentali, che siano ben attuati dal personale, allo scopo di rendere sempre più umane le condizioni detentive. Solo così gli Istituti possono garantire la loro stabilità e quella dei lavoratori addetti. Nel caso in cui, tuttavia, si debba procedere alla chiusura di strutture, ha proseguito il Capo Dipartimento, per il Comparto Ministeri vale quanto stabilito nell’accordo definitivo riguardante le procedure di interpello per il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, nell’ambito del quale già si è affrontata la problematica riferita al personale DAP interessato dalla chiusura di sedi.
Il Vice Capo ed il Direttore Generale hanno evidenziato come l’accordo che si andrà a formulare su questa materia varrà sia per possibili casi di future chiusure che per quelle attuali, laddove eventuali accordi locali non presentino le auspicate caratteristiche di equilibrio rispetto anche alle condizioni del personale.
CGIL, CISL e UIL, nel ribadire l’impianto dell’accordo raggiunto il 17 u.s., poiché lo stesso parla di ricollocazione presso servizi DAP della stessa città, hanno, tuttavia, evidenziato come si possano determinare situazioni di notevole scompenso nel caso in cui non vi siano altri servizi dell’Amministrazione nelle città in cui venga chiuso il Servizio. Quando ciò dovesse accadere, si è proposto all’Amministrazione di distaccare il personale presso gli Uffici Giudiziari o della Giustizia Minorile presenti nella città già sede dell’Istituto sospeso o soppresso. Inoltre hanno evidenziato come non sia possibile affrontare il tema mobilità per la dirigenza, soprattutto per quella penitenziaria che non ha mai avuto alcun CCNL, ragion per cui la materia non risulta disciplinata.
L’Amministrazione, nel ritenere interessanti le sollecitazioni avanzate, si è riservata di formulare una propria proposta in merito per proseguire il confronto, chiarendo che i processi di mobilità non riguardano la dirigenza, che pure è stata fatta partecipe dell’odierna incontro proprio per i riflessi operativi che una potenziale mobilità delle qualifiche funzionali, causa soppressione di sede, determina sull’azione quotidiana del dirigente.
In conclusione dell’incontro la parte pubblica ha informato che erano appena state inviate proprio ai Provveditori della Campania e della Liguria disposizioni in merito all’apertura del tavolo di confronto con le OO.SS locali per la mobilità del personale delle sedi soppresse in quei territori, assicurando che, alla luce di quanto emerso nel confronto, sarà oggetto di valutazione anche la situazione verificatasi in Sardegna, all’atto della chiusura dei tre Servizi di pertinenza di quel Provveditorato.
Roma, 18 febbraio 2016
FP CGIL |
CISL FP Marra |
UIL PA |