95 – Nuove piante organiche – Il sindacato Confederale dice NO
Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
Dott.ssa Lucia Castellano
Direttore Generale dell’esecuzione penale esterna e di messa alla prova
Dott. Vincenzo Starita
Direttore Generale del personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice
A seguito della copiosa documentazione da voi inoltrata il 3 maggio u.s., finalizzata alla definizione e determinazione delle dotazioni organiche del personale delle strutture centrali e periferiche della Giustizia minorile e degli UEPE, queste OOSS non possono che esprimere forte disappunto riguardo la nuova proposta di revisione da voi formulata in quanto ancora una volta non sufficiente, a nostro parere, allo svolgimento dei compiti previsti dal mandato istituzionale di riferimento.
Ad una prima lettura, appare evidente che codesta amministrazione abbia provveduto a contrarre l’organico delle figure amministrativo/contabili determinando in tal modo negli uffici posizioni soprannumerarie nelle prime figure. Tale scelta appare infelice anche con riferimento al principio di buona amministrazione. La stessa, invero, non tiene conto del fatto che la piena funzionalità di una struttura della giustizia minorile e di esecuzione penale esterna dipendono anche dalla presenza di una quota di personale amministrativo, contabile e tecnico idoneo a svolgere l’indispensabile attività strumentale e di supporto alle funzioni istituzionali.
Per quanto riguarda il focus del servizio sociale non si evidenziano, nonostante fossero stati richiesti nel corso dell’incontro del 26 gennaio u.s., i criteri utilizzati per la formulazione della proposta, né tantomeno rileviamo se si sia tenuto conto del numero di personale effettivo ante e post riforma, né del carico di lavoro fortemente incrementato anche a seguito degli interventi normativi in materia di esecuzione penale e neppure dei provvedimenti dipartimentali, d’ordine organizzativi, che prevedono unità di servizio sociale presso gli istituti penitenziari c.d. “antenne” ed in ultimo, non per importanza , non rileviamo altresì se si sia tenuto conto dei pensionamenti che a breve termine (nei prossimi tre-quattro anni) ridurranno maggiormente le unità di organico rendendo ancora più drammatica la situazione operativa.
Sono questi elementi non di poca importanza dei quali riteniamo l’amministrazione avrebbe dovuto assolutamente tener conto nella formulazione della proposta che invece appare scevra di una approfondita analisi del contesto e quindi inappropriata ai reali bisogni istituzionali soprattutto in considerazione della sfida culturale in materia di esecuzione penale esterna promossa dalla compagine governativa con la riforma del 2015.
Ferme restando tali preliminari osservazioni che auspichiamo possano essere determinanti nella predisposizione di una più idonea proposta da parte di codesta amministrazione, CGIL CISL e UIL ritengono, inoltre, che una proficua discussione su un argomento così delicato, che investe in maniera capillare tutto il territorio nazionale, in una amministrazione decentrata come il DGMC debba svolgersi innanzitutto a livello periferico, ferma restando la sintesi finale che può, anzi, deve svolgersi a livello nazionale presso l’amministrazione centrale.
Per tali motivi CGIL CISL e UIL chiedono che, sull’argomento de quo ed in tempi rapidi, in analogia con quanto già avvenuto di recente presso l’amministrazione penitenziaria, sia aperto un confronto con le organizzazioni sindacali territoriali presso ciascun Centro per la Giustizia Minorile e presso ciascun Ufficio Interdistrettuale dell’esecuzione penale esterna e che, all’esito del predetto confronto, si svolga una apposita riunione presso codesto dipartimento.
Confidando in positivo riscontro e con riserva di ulteriori iniziative, si porgono distinti saluti.