167 – Progressioni economiche 2017 – I contenuti della ipotesi di accordo

/ Settembre 14, 2017/ Amministrazione Giudiziaria

Abbiamo sottoscritto il 13 settembre 2017 la ipotesi di accordo sulle progressioni economiche nel Ministero della Giustizia.

Tale ipotesi di accordo prevede 10.454 progressioni, con decorrenza 1 gennaio 2017, così suddivise: 9091 per l’organizzazione giudiziaria; 718 per l’amministrazione penitenziaria; 487 per l’amministrazione minorile e di comunità; 158 per gli archivi notarili.

La selezione avverrà sulla base di titoli ed anzianità. Inoltre è prevista per i vincitori una formazione successiva.

Le trattative, iniziate solo a settembre ossia con grave ritardo, ad onta delle reiterate sollecitazioni della CISL e delle altre organizzazioni sindacali, sono state pesantemente condizionate dalla necessità di definire le procedure per l’attribuzione  delle progressioni (certificazione della ipotesi di accordo, firma dell’accordo definitivo, pubblicazione del bando, presentazione delle domande per via telematica, formazione ed approvazione delle graduatorie) entro e non oltre il 31 dicembre p.v.

Come abbiamo affermato, congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali sottoscrittrici, nella nota a verbale depositata all’atto della firma, la ipotesi di accordo è carente nella parte in cui non considera utili ai fini del calcolo del punteggio i titoli post laurea dei master e delle specializzazioni, titoli per contro riconosciuti in tutti gli altri Ministeri. Tale esclusione, motivata dall’amministrazione con la ineludibile esigenza di snellire lo scrutinio delle domande (secondo l’amministrazione, infatti, soprattutto la variegata tipologia dei master renderebbe biblici i tempi della verifica che va fatta anche presso il MIUR), è stata fortemente voluta dalla parte pubblica che l’ha posta come condicio sine qua non per la firma dell’accordo.

Nel corso della riunione la CISL ha sottolineato le criticità derivanti dal fatto che l’accordo, unico per tutto il Ministero, deve essere poi calato nella variegata realtà dei singoli dipartimenti. Così a titolo esemplificativo  ha evidenziato la eccessiva sottovalutazione dell’anzianità maturata presso altre pubbliche amministrazioni, la mancata considerazione della qualità dell’attività svolta negli uffici (dai capi area, dai responsabili di sede, dal personale in missione, dai reggenti gli uffici, dal personale che, venendo incontro alle esigenze dell’amministrazione,  ha fruito della flessibilità o di quello che su richiesta della stessa si reca in altri uffici fuori provincia o regione in sostituzione di colleghi assenti per garantirne i servizi, o ancora degli impiegati che negli archivi notarili curano il funzionamento degli archivi mandamentali) le quali non premiano in particolare il personale che sia nell’amministrazione giudiziaria, sia nelle amministrazioni penitenziarie sia negli archivi notarili svolge attività di responsabilità avente natura altamente specialistica e si presta a sopperire alle ataviche carenze di personale o, a causa dei tagli,  alla insufficienza dello stesso.

Resta l’impegno da parte della CISL di pretendere per il futuro la convocazione con congruo anticipo dei tavoli negoziali su materie così delicate e rilevanti per gli interessi dei lavoratori e delle stesse amministrazioni della Giustizia.