193 – ddl bilancio – cgil cisl e ui scrivono ad orlando

/ Novembre 14, 2017/ Ministero della Giustizia

Andrea Orlando
Ministro della Giustizia

 

 

Le riforme che Lei ha realizzato nella Giustizia hanno inciso profondamente sulla struttura organizzativa del Ministero e delle sue articolazioni periferiche ed hanno posto le basi per realizzare un’amministrazione efficiente, moderna, più attenta e vicina ai bisogni della cittadinanza.

Tuttavia,  questo  processo  riformatore  rischia  di  non  sortire  gli  effetti  che  si  era prefissato in quanto, come è stato rilevato da più parti, nonostante gli sforzi profusi, certamente apprezzabili, gli investimenti in risorse umane, materiali e finanziarie risultano ancora insufficienti.

Purtroppo il disegno di legge di bilancio, in discussione al Senato, conferma questa nostra  valutazione.  Infatti,  le  norme  del  capo  V  del  predetto  provvedimento,  che disciplinano le “misure in materia di giustizia”, delineano allo stato interventi del tutto insoddisfacenti.

Innanzitutto colpisce il silenzio sulle amministrazioni penitenziarie. Nessuna assunzione, nessuna assegnazione di  fondi sono previste  per l’amministrazione penitenziaria e per l’amministrazione per la giustizia minorile e di comunità. Le riforme del fine pena e del sistema sanzionatorio, il transito degli UEPE nel nuovo dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità avrebbero dovute essere accompagnate da sostanziosi investimenti. Se le pene oggi vengono espiate tendenzialmente fuori dal carcere, come già avviene da anni per i condannati minorenni, bisognava dotare gli UEPE delle professionalità e degli strumenti commisurati al nuovo e maggiore carico di lavoro.

Eppure questo non è avvenuto. Non meraviglia pertanto la grande difficoltà che incontra sia il dipartimento sia le articolazioni territoriali ad assicurare anche la sola ordinaria amministrazione. La situazione non è certo migliore nelle strutture minorili e nella stessa amministrazione penitenziaria ove esistono soprattutto, ma non solo, ataviche carenze di personale ed un sottodimensionamento degli organici.

Con riferimento all’amministrazione giudiziaria, la previsione di ulteriori 1400 assunzioni, pur apprezzabile, risulta insufficiente se si tiene conto delle attuali scoperture (oltre 9000 unità, nonostante l’immissione nei ruoli di personale proveniente da altre pp aa in mobilità anche obbligatoria), dell’età media del personale in servizio (circa 56 anni) e, soprattutto, dei mille pensionamenti all’anno. E’ tuttavia innegabile che molto è stato fatto nell’organizzazione giudiziaria. La procedura (solo interna) del transito dei cancellieri e degli ufficiali giudiziari nell’area terza ex art.21 quater legge 132/15, l’accordo del 26 aprile scorso ed in precedenza gli accordi sul FUA (2013-2016) sono da ascriversi al suo personale impegno. Tuttavia tali importanti risultati, se inseriti nel contesto delle riforme realizzate nel giudiziario (a partire dalla introduzione del processo civile telematico) e nel contesto della disastrosa situazione in cui versa questa amministrazione, in conseguenza della pessima gestione dei governi nell’ultimo ventennio, rischiano di rimanere un fatto episodico, produttivo di benefici forse solo per i diretti interessati, se non vengono accompagnati da provvedimenti normativi a sostegno.

Nulla dice il disegno di legge di bilancio sugli archivi notarili. Questa amministrazione della Giustizia, pur svolgendo una attività molto redditizia per le casse dello Stato, è stata fortemente penalizzata perché ha subito il taglio degli organici a fronte di un considerevole incremento dei carichi di lavoro dovuto all’aumento delle sedi e dei posti di notaio operato dalla legge (L. 124/2017).

Per CGIL CISL e UIL occorre insistere sulla strada delle riforme, corroborando le stesse con ulteriori misure. Poiché non c’è strumento migliore della legge di bilancio in discussione in Parlamento per perseguire tale obbiettivo, Le chiediamo di attivarsi affinché nel predetto provvedimento siano previste norme più pregnanti sulla giustizia le quali prevedano, tra l’altro: nuove assunzioni anche per la giustizia minorile e di comunità e per l’amministrazione penitenziaria e più in generale lo sblocco del turn over per la Giustizia intera;  l’integrale  scorrimento,  in  tempi  rapidissimi  e  comunque  non  oltre  il  termine convenuto del 30 giugno 2019), delle graduatorie formate all’esito delle procedure ex art. 21 quater L.132/15 nonché la estensione della medesima norma anche a contabili ed assistenti informatici e linguistici; l’integrale scorrimento delle graduatorie che si formeranno  a  seguito  della  procedura  di  transito  degli  ausiliari  nell’area  seconda,  di prossima attivazione; il rifinanziamento del FUA,  anche attraverso una modifica della legge istitutiva del Fondo Unico Giustizia, al fine di corrispondere ai lavoratori della Giustizia una retribuzione accessoria il più possibile in linea con la media di quella pagata nelle altre pubbliche amministrazioni; un aumento dell’organico degli archivi notarili.

Una   menzione   particolare   va   fatta   per la   Direzione   Generale   del   personale dell’organizzazione giudiziaria. Tale articolazione dell’amministrazione centrale si è fatta carico di gestire, oltre al maxi concorso per assistente giudiziario, anche l’accordo del 26 aprile. Quest’ultimo, come è noto, richiede per la sua esigibilità, oltre alla sottoscrizione di ulteriori accordi (quali quelli relativi alle progressioni economiche) e la emanazione di atti unilaterali dell’amministrazione (quale ad es. il decreto di rimodulazione degli organici), lo svolgimento di una serie di attività amministrative straordinarie, quali quelle legate alla gestione dei bandi per le progressioni economiche e per i cambi di profilo (cd flessibilità), che, coniugate alla gran mole di lavoro ordinario, rischiano di determinare una considerevole rallentamento dei tempi di realizzazione di quanto convenuto nell’accordo del 26 aprile. Per tale motivo CGIL CISL e UIL chiedono che siano adottate al più presto misure a sostegno della predetta direzione generale. Nella sostanza occorre destinare a quest’ultima risorse aggiuntive, anche in termini di personale, che le consentano di evadere in tempi ragionevoli le incombenze scaturenti dal citato accordo dell’aprile scorso nell’interesse dei lavoratori e della stessa amministrazione.

CGIL CISL e UIL contano sulla sensibilità ed attenzione nei confronti dei lavoratori da Lei dimostrata con la personale sottoscrizione degli accordi sopra citati e, per tale motivo, confidano in un positivo riscontro.

Distinti saluti